La “Questione d’Oriente”

Introduzione

La “Questione d’Oriente”, componente essenziale nella storia delle relazioni internazionali lungo tutto il XIX secolo, si sviluppò sotto l’influenza di spinte contrapposte. Tutto nacque dalla crisi in cui iniziò a sprofondare l’Impero Ottomano a partire dalla seconda metà del Settecento, una crisi resa ancor più evidente dai grandi progressi compiuti in quel secolo dall’Europa cristiana. Ciò porterebbe a immaginare il rapido crollo e la successiva spartizione tra le grandi potenze di quello che appariva sempre più come un gigante dai piedi d’argilla. In realtà, con la fine delle guerre napoleoniche, fu proprio la competizione tra i governi europei sul destino dei territori soggetti al governo di Istanbul, unita al timore del conflitto generale che sarebbe potuto seguire in caso di un collasso generale, a garantire la sopravvivenza dell’Impero ottomano fino alla fine della Prima guerra mondiale. In altre parole, furono tanto le bramosie quanto i timori alimentati in Europa dalla crisi dell’Impero a fornire i presupposti della “Questione d’Oriente”, che si concretizzò nella lenta erosione della sovranità ottomana nella penisola balcanica, divenuta teatro di una delicata partita a scacchi.